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giovedì 9 giugno 2016

SICUREZZA DEI BAMBINI IN PISCINA

Nella scelta della piscina il genitore si deve mostrare esigente. I piccoli hanno, infatti, una cute molto sottile e delicata che può divenire fertile terreno per l’attecchimento di funghi e l’insorgenza di infezioni. 
Occorre inoltre fare attenzione che, all’uscita dalla vasca, il bambino non prenda freddo e che sia ben asciugato, con particolare riguardo al condotto uditivo.

In particolare, per le piscine ad uso dei bambini andranno valutati:
  • spogliatoi (sempre riscaldati, con pavimenti asciutti);
  • servizi igienici (muniti di contenitore per sapone a pulsante, asciugamani usa e getta, asciugacapelli a muro, docce separate da divisorio, servizi per disabili);
  • accesso in piscina da parte dei bambini (muniti di cuffia e di apposite ciabattine con effettuazione di doccia di passaggio, presenza di vasca lavapiedi);
  • temperatura della vasca, garantita da un sistema di “scambiatore termico”, tra 28 - 30 °C, con alcuni gradi in più, per bambini molto piccoli;
  • presenza di istruttori (della Federazione Italiana Nuoto o dell’ISEF);
  • copertura della vasca al termine delle attività con telo termico multistrato, per evitare la dispersione di calore;
  • corsie che delimitano gli spazi in acqua con presenza di anelli circolari e frangionda per evitare turbolenze.


Un bambino, ammonisce l’OMS, può affogare in un lasso di tempo brevissimo e in una quantità d’acqua relativamente piccola. I bambini annegano soprattutto perché li si lascia senza sorveglianza, quindi devono essere tenuti sott’occhio, quando giocano nell’acqua o a bordo piscina. 
Attenzione ancor maggiore deve essere posta ai tuffi in acqua, che può sembrare più profonda di quella che è in realtà. L’impatto della testa su di una superficie dura può comportare un trauma a livello del capo o della colonna vertebrale con il rischio di paralisi.

Per la prevenzione degli infortuni in piscina e quindi per la sicurezza dei bimbi, ma le prescrizioni valgono anche per gli adulti, si raccomanda di:
  • non nuotare mai a stomaco pieno, attendere dopo un pasto almeno 3 ore;
  • non tuffarsi sudati in acqua;
  • abituare gradualmente il corpo all’immersione (bagnare le varie parti del corpo); 
  • non usare materassini o oggetti gonfiabili ausiliari del nuoto dove la piscina è più profonda;
  • fare attenzione all’intrappolamento dei capelli in corrispondenza delle uscite dell’acqua;
  • non fare sforzi fisici intensi prima di entrare in acqua;
  • per la discesa in vasca, ove l’utente non si tuffi, utilizzare le apposite scalette;
  • per la fuoriuscita dalla vasca, non risalire appoggiandosi ai bordi che potrebbero risultare scivolosi per la presenza di acqua, ma utilizzare le apposite scalette;
  • ridurre al minimo ed eventualmente segnalare strutture potenzialmente pericolose (trampolini in vasca non sufficientemente profonda, punti “ciechi” ai fini della sorveglianza, ecc.);
  • evitare l’iperventilazione forzata prima del nuoto in apnea;
  • sospendere il bagno in caso di comparsa di crampi;
  • evitare di bere bibite fredde dopo il bagno.


Inoltre, anche se l’ambiente acquatico può essere considerato pressoché naturale per il bambino, non va mai considerato sicuro e, pertanto, il bambino non deve essere mai lasciato incustodito a bordo piscina e in acqua.

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