Sicurezza, Qualità e Privaci in azienda

lunedì 27 aprile 2015

RADON: UN PERICOLO PER TUTTI!

Il Radon è un elemento radioattivo derivato dal decadimento radioattivo dell’Uranio, un elemento presente in tutte le rocce della crosta terrestre: per tale ragione è diffuso ovunque.
Il gas radon è un importante agente di rischio per la salute umana: è stato classificato, infatti, come la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo di tabacco e rappresenta la prima causa per i non fumatori.

Riceviamo una maggiore dose di radiazioni dalle sorgenti “naturali” che da quelle “artificiali” e tra le prime  la più rilevante è il radon, in quanto è responsabile del 50% della dose che la popolazione riceve da radiazioni naturali.


La principale fonte di radon di un edificio è determinata è la natura geologica del terreno su cui è costruito. Alcuni tipi di rocce (tufi, graniti, pozzolane ecc.) sono infatti particolarmente ricchi di uranio, progenitore del radon.

Il radon penetra all’interno degli edifici risalendo dal suolo attraverso tutte le aperture (giunture, cavità ed anche piccole crepe o fessure difficili da individuare, tubazioni dell'acqua...).

Il rischio da radon aumenta al crescere della concentrazione del gas radioattivo nell’aria dei locali e del tempo di permanenza. 

Il radon è un inquinante “subdolo” in quanto nessuno dei nostri sensi è in grado di avvertirne la presenza: il radon è infatti incolore, inodore e insapore.

Per questo motivo il datore di lavoro ha l’obbligo di:
  • misurare la concentrazione ambientale del gas negli ambienti lavorativi;
  • nel caso di riscontro di valori tali da costituire un rischio, mette in atto di interventi di bonifica dei locali.


Il radon, naturalmente è presente anche nelle abitazioni private e nelle scuole

Una misura tampone utile è quella di aprire le finestre e far circolare l’aria.

PREVENIRE L'ALLERGIA

Le ALLERGOPATIA PROFESSIONALE è una reazione allergica determinata da sostanze presenti negli ambienti di lavoro.

Non ci sono ambienti di lavoro “immuni” alle allergie, anche se le attività comuni, le più esposte sono:
  • Imprese di pulizie
  • Macellerie e pescherie
  • Giardinieri e agricoltori
  • Cuochi, pasticcieri e fornai
  • Veterinari
  • Parrucchieri ed estetisti


La prevenzione delle allergopatie professionali può essere di difficile attuazione in quanto, molto spesso, risulta impossibile eliminare l’esposizione agli allergeni pur effettuando il cambio di mansione lavorativa.

E’ comunque opportuno che vengano sempre adottate delle regole preventive generiche per ridurre al minimo il rischio di esposizione agli allergeni potenzialmente presenti.

Di seguito si riportano alcuni esempi di misure preventive e di contenimento degli allergeni

ALLERGENI DI ORIGINE ANIMALE: (acari, forfore animali, larve di coleotteri, ecc.)
1. Cambiare gli abiti a inizio e a fine turno
2. Indossare abbigliamento idoneo per lavorazioni a contatto con insetti: pantaloni lunghi, camice con le maniche lunghe etc.
3. Evitare oggetti che inducano la sudorazione (cinturini d’orologio etc.) in quanto il sudore può attrarre gli insetti.
4. Utilizzare dispositivi di protezione individuali: guanti, mascherine, stivali
5. Effettuare test diagnostici per evidenziare predisposizioni e/o allergie specifiche
6. Effettuare idonea pulizia e ventilazione dei locali
7. Ridurre l’affollamento degli animali nelle gabbie
8. Usare lettiere che non producano polvere
9. Utilizzare box aspirati
10. Pulire gli stabulari sotto aspirazione

ALLERGENI DI ORIGINE VEGETALE: (farine, fibre tessili, lattice, pollini, semi, ecc).
1. E’ possibile praticare una immunoterapia specifica per l’allergia ai pollini
2. Utilizzare dispositivi di protezione individuale nelle mansioni a rischio: mascherine etc.
3. Utilizzare guanti “latex-free” in neoprene o in polimeri sintetici dello stirene
4. Nel caso di manifestazioni asmatiche dell’allergia al lattice, oltre ad evitare il contatto diretto con la pelle, eliminare il lattice dall'ambiente di lavoro del soggetto allergico
5. Aerare l’ambiente
6. Predisporre l’aspirazione localizzata nelle zone a maggior rischio, per esempio le zone di impasto delle farine
7. Favorire cicli produttivi a circuito chiuso
8. Effettuare test diagnostici per evidenziare predisposizioni e/o allergie specifiche

ALLERGENI DERIVANTI DA FUNGHI (MUFFE) E BATTERI: (antibiotici, enzimi proteolitici ecc.)
1. Aerare le stanze in cui vi sia presenza di muffe o comunque ambienti di lavoro bui e umidi
2. Ridurre l’umidità
3. Controllare e pulire periodicamente i filtri dei condizionatori dell’aria
4. Utilizzare detergenti fungicidi
5. Evitare carte da parati
6. I soggetti allergici, nello svolgimento di lavorazioni a rischio, dovrebbero utilizzare mascherine che proteggano le vie aeree

ALLERGENI CHIMICI: (isocianati, farmaci, coloranti, ecc.)
1. Eliminare il contatto respiratorio e/o dermico con l’allergene
2. Sostituire le sostanze allergizzanti
3. Ventilare l’ambiente
4. Quando possibile favorire cicli produttivi a circuito chiuso
5. Usare creme barriera
6. Usare guanti di cotone sotto ai guanti in gomma
7. Effettuare test diagnostici per evidenziare predisposizioni e/o allergie specifiche

venerdì 24 aprile 2015

GITA SCOLASTICA SICURA


Sono due le più importanti decisioni organizzative di una gita scolastica sicura.
La scelta del mezzo di trasporto 
Attenzione ai preventivi troppo bassi! Nella scelta della ditta di autotrasporti si deve tener conto che il costo medio di produzione (non di vendita) di un servizio di trasporto turistico è di 1.57­ €/Km (per un minimo di 300 Km/giorno).
 Le ditte interpellate dovranno dichiarare:
  • di essere in possesso dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività di noleggio autobus con conducente;
  • di essere in regola con la normativa sulla sicurezza sul lavoro (autocertificazione) e di aver provveduto alla redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) ;
  • di essere iscritte al REN con relativo numero e data di iscrizione; 
  • di avvalersi di conducenti in possesso di titolo abilitativo idoneo;
  • che la carta di circolazione abbia il timbro di revisione annuale;
  • che il mezzo sia regolarmente fornito di strumento di controllo (cronotachigrafo o tachigrafo digitale);
  • di essere in possesso di certificato assicurativo, in corso di validità, con un massimale di almeno € 6000000 per la copertura dei rischi a favore delle persone trasportate;
  • che il personale addetto alla guida sia un lavoratore dipendente, titolare, socio o collaboratore;
  • di essere in regola con i versamenti contributivi obbligatori INPS e INAIL, da dimostrare con la produzione del documento unico di regolarità contributiva DURC in corso di validità.
Si ricorda poi che gli scuolabus possono essere utilizzati per le attività scolastiche ed extrascolastiche per percorsi che non superino i 50 Km.
La scelta dell’hotel
  • Gli insegnanti-accompagnatori sono tenuti ad un “obbligo di diligenza preventiva” che impone loro di reperire strutture alberghiere il più possibile sicure;
  • Sono tenuti anche ad effettuare “controlli preventivi” delle stanze dove alloggiano i ragazzi. 

martedì 21 aprile 2015

SIGARETTE ELETTRONICHE



In mancanza di una specifica previsione normativa, non è applicabile alle sigarette elettroniche il divieto di fumo previsto dall’art. 51 della legge n 3/03 a tutela della salute dei non fumatori.


Comunque, la valutazione dei rischi dovrà tener conto del rischio cui l’utilizzazione della sigaretta elettronica può esporre i lavoratori, in ragione delle sostanze che possono essere inalate, a seguito del processo di vaporizzazione (nicotina e sostanze associate).

sabato 18 aprile 2015

AMMINISTRATORE DI SISTEMA



L’amministratore di sistema è una figura professionale che si occupa della gestione e manutenzione di un impianto di elaborazione o di sue componenti (System Administrator, Web Administrator, Network Administrator, Security Administrator, Server Administrator, etc…).

Oltre all'obbligo (onnipresente) del datore di lavoro di valutare le competenze - per evitare responsabilità da culpa in eligendo -  dell’Amministratore di sistema (è sempre preferibile indirizzarsi verso laureati periti o diplomati in informatica) occorre rendere nota l’identità dell’amministratore di sistema ai lavoratori nel caso in cui le sue attività riguardino, anche se solo indirettamente, informazioni di carattere personale degli stessi.


A tale scopo, gli estremi identificativi dell’amministratore di sistema (per esempio nome e cognome e funzione se è persona fisica) oltre ad inserirlo nell'informativa – se necessaria - resa ai lavoratori (“interessati” nel gergo della privacy), possono essere divulgati anche per mezzo di altri strumenti ,quali l’intranet aziendale o bollettini.

La violazione dei dati personali possono causare danni, non solo patrimoniali, ma anche non patrimoniali, che poi sono quelli che più ci interessano da vicino nel processo di tutela del benessere del lavoratore. 

giovedì 16 aprile 2015

10 COSE IMPORTANTI DA SAPERE SUL DVR


Diamo un'occhiata a 10 cose assolutamente da sapere sul Documento di Valutazione dei Rischi (DVR):


  1. Per gli organi di controllo, il DVR è non è “un adempimento burocratico” da chiudere nel cassetto, bensì è uno strumento che deve essere utilizzato
  2. Non deve essere generico, ma deve fotografare la reale situazione aziendale. 
  3. Non deve contenere analisi dei rischi generiche e indicare misure di prevenzioni generali (come per esempio “il datore di lavoro adotta misure idonee” ma bensì "Per ridurre l'esposizione ai gas di combustione degli autoveicoli è necessaria la captazione totale dei gas di scarico tramite tubo flessibile aspirante"). 
  4. I DPI indicati non devono essere generici (guanti), ma indicare nello specifico quelli idonee e adeguati per ciascuna situazione, in modo che sia poi facile acquistarli (Guanti in pelle per protezione dal calore) .   
  5. Nel DVR è sempre meglio sovrastimare un rischio che mascherarlo con una sottostima. soprattutto in campo penale quando viene utilizzato come elemento di colpa. 
  6. Ad ogni misura di prevenzione occorre individuare il responsabile per il monitoraggio. Se nel DVR scrivo che le vie di esodo le tengo sgombre da ostacoli, chi controlla ogni giorno che non ci siano scatoloni in giro? E che evidenza viene data? Oppure, chi controlla il contenuto della cassetta di pronto soccorso integrando in prodotti utilizzati?
  7. Deve contenere la valutazione di tutti i rischi, anche se solo per escluderli. Per esempio “Il rischio cancerogeno non è presente.“: anche se non c’è, lo devo dire. 
  8. Il medico competente, oltre alla sorveglianza sanitaria, deve aiutare nella valutazione dei rischi. 
  9. Nella valutazione dei rischi deve essere consultato per legge anche il lavoratore (tramite il suo rappresentante dei lavoratori per la sicurezza - RLS). Esiste un verbale che ne evidenzi la sua consultazione e nel quale, eventualmente, siano indicate le sue proposte o disaccordi? 
  10. Il DVR è dinamico: deve essere modificato ad ogni cambiamento riguardante la sicurezza (aggiornamento normativo, nuovo medico competente, nuove attrezzature, nuovi processi lavorativi…).

martedì 14 aprile 2015

FAI UN CHECK-UP AL MEDICO COMPETENTE


E’ di qualche giorno fa la notizia della cancellazione del 65% dei medici competenti dal registro nazionale (6500 cancellati su 10.000).

Non sempre è necessario nominare un medico competente, ma in caso contrario, controlla la sua presenza nel registro del Ministero della Salute.

Il motivo della cancellazione è stata l’impossibilità (a meno di errori o dimenticanze sanabili) di dimostrare la prevista partecipazione al programma di educazione continua in medicina (ECM).

Nel caso in cui non sia più presente nel registro, chiedi URGENTEMENTE il motivo al medico!

Il datore di lavoro ha, in merito, due responsabilità:

  • Culpa in eligendo, vale a dire devi controllare il possesso dei titoli e requisiti abilitanti prima di conferire l’incarico al medico competente;
  • Culpa in vigilando, cioè devi controllare il conseguimento dei crediti formativi del programma triennale che è “requisito necessario" per poter svolgere le funzioni di medico competente.
Il grave problema è che tutti gli atti posti in essere dal medico in adempimento della normativa sono irrilevanti e nulli, assoggettando il datore di lavoro a sanzioni ed allo spettro di future vertenze in materia di malattie professionali senza poter controbattere con le utili le cartelle sanitarie.

mercoledì 8 aprile 2015

DPI: 3 ERRORI DA NON FARE!


I Dispositivi di protezione individuali (Dpi), sono attrezzature indossate dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro rischi durante il lavoro (Cuffie, elmetti, guanti, le scarpe da lavoro).

E’ necessario prestare attenzione a diversi aspetti, ma gli errori più comuni che noto sono tre.

  • Dpi non possono sostituire i dispositivi di protezione collettivi. In altre parole, non posso far indossare una mascherina ad un saldatore, ma devo provvedere all'installazione di un aspiratore;
  • E’ il datore di lavoro che deve scegliereDpi. Non può farli comprare dal dipendente o permettergli di indossare i dispositivi portati da casa;
  • Il datore di lavoro deve mantenere in efficienza i Dpi. Per esempio, gli indumenti fluorescenti o che proteggono contro caldo e freddo, devono essere puliti periodicamente sotto la responsabilità e onere del datore di lavoro.

lunedì 6 aprile 2015

MANUTENZIONE ATTREZZATURE

Nell'ambito degli adempimenti previsti dalla normativa sulla Sicurezza, il datore di lavoro ha precisi obblighi nel garantire la regolare manutenzione di attrezzature, macchine ed impianti in conformità alla indicazione dei fabbricante.



I passi essenziali per un corretto processo di manutenzione sono i seguenti:


  • Accertarsi che gli interventi di manutenzione da realizzare sono quelli previsti nei Manuali o Libretti di Istruzione;
  • Adottare un calendario delle manutenzioni;
  • Aggiornare lo scadenzario in caso di acquisto di una nuova attrezzatura;
  • Nel caso di manutenzione affidate a ditte esterne adottare le misure di cooperazione e coordinamento;
  • Utilizzare un Registro di Manutenzione e predisporre una scheda di manutenzione per ogni macchina;
  • Verificare l’adeguatezza della formazione e addestramento della figura interna addetta alla manutenzione.
  • Prima di iniziare un intervento manutentivo, l’operatore addetto dovrà delimitare la zona in modo da non renderla accessibile oppure collocando un cartello “Macchina in manutenzione”;
  • Verificare lo stato di sicurezza della macchina al termine dell’intervento.


mercoledì 1 aprile 2015

MOBBING: PER SAPERNE DI PIU'

Il mobbing consiste nel vessare il dipendente o il collega di lavoro con diversi metodi di violenza psicologica o fisica, con il fine di indurlo a dimettersi.

Alcuni esempi di mobbing sono:


  • svuotamento delle mansioni;
  • continui rimproveri e richiami espressi in privato ed in pubblico;
  • esercizio esasperato ed eccessivo di forme di controllo;
  • esclusione reiterata del lavoratore da iniziative formative o aggiornamento professionale



Di per se il mobbing non è una malattia o una patologia ma solo  un problema dell'ambiente di lavoro.

Infatti, in presenza di anticorpi psicologici resistenti alle vessazioni, non si potrà richiedere alcun risarcimento poiché manca il danno.

Molte volte invece, il mobbing è causa di disturbi alla salute o danni economici. 

Per danni alla salute si intende non solo la sintomatologia psicopatologica (disturbi d’ansia, depressione, disturbi del sonno ecc.) derivanti dalla condizione di stress prolungato, ma anche  problematiche di natura medica come gastriti, cefalee, tachicardia, tremori, dermatiti ecc.
Inoltre non vanno trascurati i danni economici – spesso il lavoratore esasperato può dimettersi, con prevedibili conseguenze negative sul piano finanziario- sociali e familiare.


Anche se l'ordinamento italiano non prevede una disciplina specifica per il mobbing, la tutela al lavoratore si garantisce comunque con norme legate al risarcimento per i danni non patrimoniali ed alla tutela della salute.