Le ALLERGOPATIA
PROFESSIONALE è una reazione allergica determinata da sostanze presenti negli ambienti
di lavoro.
Non ci
sono ambienti di lavoro “immuni” alle allergie, anche se le attività
comuni, le più esposte sono:
- Imprese di pulizie
- Macellerie e pescherie
- Giardinieri e agricoltori
- Cuochi, pasticcieri e fornai
- Veterinari
- Parrucchieri ed estetisti
La prevenzione delle allergopatie professionali può essere di
difficile attuazione in quanto, molto spesso, risulta impossibile eliminare
l’esposizione agli allergeni pur effettuando il cambio di mansione lavorativa.
E’ comunque opportuno che vengano sempre adottate delle regole
preventive generiche per ridurre al minimo il rischio di esposizione agli allergeni
potenzialmente presenti.
Di seguito si riportano alcuni esempi di misure preventive e di
contenimento degli allergeni
ALLERGENI
DI ORIGINE ANIMALE: (acari, forfore animali, larve di coleotteri, ecc.)
1.
Cambiare gli abiti a inizio e a fine turno
2.
Indossare abbigliamento idoneo per lavorazioni a contatto con insetti:
pantaloni lunghi, camice con le maniche lunghe etc.
3.
Evitare oggetti che inducano la sudorazione (cinturini d’orologio etc.) in quanto
il sudore può attrarre gli insetti.
4.
Utilizzare dispositivi di protezione individuali: guanti, mascherine, stivali
5.
Effettuare test diagnostici per evidenziare predisposizioni e/o allergie
specifiche
6.
Effettuare idonea pulizia e ventilazione dei locali
7.
Ridurre l’affollamento degli animali nelle gabbie
8. Usare
lettiere che non producano polvere
9.
Utilizzare box aspirati
10.
Pulire gli stabulari sotto aspirazione
ALLERGENI
DI ORIGINE VEGETALE: (farine, fibre tessili, lattice, pollini, semi,
ecc).
1. E’
possibile praticare una immunoterapia specifica per l’allergia ai pollini
2.
Utilizzare dispositivi di protezione individuale nelle mansioni a rischio:
mascherine etc.
3.
Utilizzare guanti “latex-free” in neoprene o in polimeri sintetici dello stirene
4. Nel
caso di manifestazioni asmatiche dell’allergia al lattice, oltre ad evitare il contatto
diretto con la pelle, eliminare il lattice dall'ambiente di lavoro del soggetto
allergico
5. Aerare
l’ambiente
6.
Predisporre l’aspirazione localizzata nelle zone a maggior rischio, per esempio
le zone di impasto delle farine
7.
Favorire cicli produttivi a circuito chiuso
8.
Effettuare test diagnostici per evidenziare predisposizioni e/o allergie
specifiche
ALLERGENI
DERIVANTI DA FUNGHI (MUFFE) E BATTERI: (antibiotici, enzimi
proteolitici ecc.)
1. Aerare
le stanze in cui vi sia presenza di muffe o comunque ambienti di lavoro bui e
umidi
2.
Ridurre l’umidità
3.
Controllare e pulire periodicamente i filtri dei condizionatori dell’aria
4.
Utilizzare detergenti fungicidi
5.
Evitare carte da parati
6. I
soggetti allergici, nello svolgimento di lavorazioni a rischio, dovrebbero
utilizzare mascherine che proteggano le vie aeree
ALLERGENI
CHIMICI: (isocianati, farmaci, coloranti, ecc.)
1.
Eliminare il contatto respiratorio e/o dermico con l’allergene
2.
Sostituire le sostanze allergizzanti
3.
Ventilare l’ambiente
4. Quando
possibile favorire cicli produttivi a circuito chiuso
5. Usare
creme barriera
6. Usare
guanti di cotone sotto ai guanti in gomma
7. Effettuare test diagnostici per evidenziare predisposizioni e/o allergie
specifiche
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