I gas liquefatti (azoto liquido, ossigeno liquido, argon liquido ecc) sono legati a due importanti proprietà: temperatura bassa e formazione di
volumi assai grandi a seguito della vaporizzazione (con rischio di sovrappressioni ed esplosioni), anche di piccole quantità allo stato liquido.
Per i gas liquefatti infiammabili o esplosivi,
tossici e nocivi naturalmente occorrono precauzioni aggiuntive.
L’operatore dovrà essere informato, formato e
addestrato dal Responsabile del Laboratorio sulle proprietà dei liquidi
criogenici e dei gas che utilizza nella sperimentazione.
Sulla cute, il
contatto con un liquido criogenico, provoca un effetto simile ad un’ustione.
La gravità della
lesione appare nel momento i cui sulla cute appaiono delle vesciche; in quel
caso è importante immergere la parte interessata in acqua (abbondante), ma non riscaldata.
Dopodiché
l’operatore deve essere trasportato dal medico dopo che gli sono state
applicate delle compresse fredde.
Se la lesione è
solamente superficiale (pelle arrossata o piccole vesciche), è sufficiente mettere
la parte lesa sotto acqua corrente fredda fino a che il dolore non sia passato.
Qualsiasi sia
l’entità delle vesciche formatesi, esse non vanno mai forate.
L’operazione di
immersione di un oggetto con tenaglie apposite a temperatura maggiore (anche
quella ambiente lo è) o il riempimento di un recipiente deve essere fatto
lentamente; ciò consente di evitare istantanee ebollizioni e schizzi.
Parallelamente si riduce lo stress termico indotto sul materiale causato dal
brusco sbalzo termico.
I contenitori
utilizzati sono progettati esclusivamente per contenere liquidi criogenici,
tali non devono essere riempiti oltre il livello
di sicurezza evitando, in questo modo, trabocchi durante la movimentazione
(con mezzi appropriati o carrelli).
E’ importante
conservare i liquidi criogenici in ambienti ventilati per evitare eccessive
concentrazioni di gas evaporato; tali possono provocare asfissia. Nel caso di asfissia una persona comincia a vacillare o
addirittura può perdere i sensi, in entrambi i casi va condotta in un luogo ben
ventilato.
Gli occhi vanno
protetti con una visiera od occhiali di protezione con ripari. In taluni casi è
opportuno utilizzare un copricapo di protezione, dunque una cuffia o un
elmetto.
Per maneggiare un
oggetto, in contatto o potenzialmente in contatto con un liquido criogenico, è
necessario l’utilizzo di guanti in cuoio.
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